Le prove di chi intraprende il sentiero spirituale

In più occasioni Elena dà istruzioni ai suoi discepoli che si avviano, con l’entusiasmo del neofita, a intraprendere idealisticamente il sentiero spirituale, mettendo in guardia su quali sono gli ostacoli si incontrano all’inizio di questa via, luminosa ma irta di difficoltà.Eccone un esempio.

 lettera 24.6.1935

(…) Non appena un essere umano intraprende la via di “colui che è messo alla prova”, iniziano a manifestarsi alcune conseguenze occulte. Come prima cosa inizia ad affiorare tutto ciò che si trova in lui allo stato latente: i suoi difetti, le sue abitudini, le sue qualità e i suoi desideri reconditi, siano essi buoni, cattivi o indifferenti.

Per esempio, se una persona, in forza dell’atavismo o dell’eredità karmica, è vanitosa o sensuale oppure superba, allora tutti questi difetti si manifesteranno inevitabilmente, anche se fino ad allora questa persona è riuscita a nasconderli e a reprimerli. Queste caratteristiche usciranno irrefrenabilmente, e le toccherà lottare contro di loro in modo cento volte più forte che in precedenza, prima di poter riuscire a sradicare queste simili predisposizioni.

D’altro canto, se la persona è buona, generosa, casta ed equilibrata, oppure ha delle altre virtù, che fino ad ora si trovavano assopite o in stato latente, anch’esse si manifesteranno irrefrenabilmente come tutto il resto. Così, il cosiddetto uomo civilizzato, che non sopporta d’essere preso per santo e perciò ricorre alla maschera, non sarà in grado di nascondere la sua vera natura, sia essa infima oppure nobile.

La via del lusso e del benessere non è mai stata precetto di nessun Insegnamento. Ovunque è stata indicata la sublime Via di mezzo, in cui il discepolo può evitare la fame ed avere persino delle ragionevoli comodità in armonia con il compito a lui affidato, tuttavia deve essere sempre pronto a rinunciarvi, se le circostanze lo richiedono.