Sulla responsabilità

Il concetto di responsabilità è molto ampio. Elena ce ne descrive una sfumatura estremamente interessante.

 

Lettera 17 giugno 1931

Ti scrivo ancora per chiederti di fare molta più attenzione a ciò che si è detto sulla responsabilità.
Aspettiamo ardentemente il momento in cui la coscienza umana assimili la comprensione corretta di questo concetto; solo allora infatti inizierà con successo il vero lavoro creativo. Ho già scritto più volte che la responsabilità viene ben compresa solo da chi, nella sua vita quotidiana, sa esprimere la massima cooperazione. Chi si occupa di un certo settore, si assume la responsabilità personale di compiere l’attività creativa. Comunque chi ha il compito di dirigere deve ricordarsi che è solo un membro dell’organizzazione, e che è tenuto a collaborare in armonia con gli altri membri, per non ostacolare il normale sviluppo dell’intera organizzazione e non danneggiare così la sua stessa capacità vitale. È necessario che ognuno difenda lo sviluppo generale con tutte le sue forze. Naturalmente, come dice N.K.: “È ridicolo che sette persone portino una sedia”; ma bisogna discutere assieme dove metterla, perché solo l’accordo generale deciderà la sua posizione,in modo che nessuno dei collaboratori ci sbatta contro il naso”.